
L’Associazione Celidonia O.d.V. nasce a Melzo nell’ottobre del 2024, è frutto della condivisione dell’esperienza di operatori sanitari e non, impegnati a promuovere l’umanizzazione delle cure e una qualità dignitosa del fine vita. Operiamo nel reparto Cure Palliative dell’Ospedale Santa Maria delle Stelle di Melzo, assistendo ed accompagnando i pazienti ed i loro familiari.
Il nostro ruolo è essenziale per lenire la solitudine in cui si trovano spesso i pazienti ed i loro familiari. A volte ci occupiamo di offrire loro un thè e scambiare quattro chiachere, oppure giochiamo a carte, li accompagnamo all’aperto, leggiamo un libro, ma sovente la nostra sola presenza silenziosa.
Dopo un corso di formazione iniziale, effettuato a Melzo dall’equipe medica del reparto Cure Palliative, è previsto il tirocinio in corsia affiancati dal medico psicologo Dr. Roberto Di Pietro.
L’Associazione Celidonia vuole farsi promotore di una cultura che valorizzi l’umanizzazione delle cure ed il riconoscimento della decisionalità della persona anche per quanto riguarda la propria cura nella fase finale della vita che si realizza con la condivisione medico-paziente del PAI, il piano di assistenza individualizzato.
Il nostro intento è di raggiungere i cittadini di Melzo e dei comuni circostanti anche con iniziative di formazione e sensibilizzazione sulle tematiche del fine vita: i DAT, disposizioni anticipate di trattamento, il corretto utilizzo delle terapie per il controllo del dolore e le corrette modalità di accompagnamento di una persona nella fase finale della vita, sia a domicilio che in reparto.
Questa la cornice culturale ed istituzionale che prevede anche la prossima realizzazione di un oasi – giardino dadonare alle Cure Palliative e la messa a disposizione del gruppo di lettura attualmente operante nel reparto “leggere leggère” anche ai pazienti di altri reparti.
Chiudiamo con quella che non è una poesia ma la voce di uno di noi, una volontaria che racconta quanto si fa ogni giorno nel reparto di Cure Palliative dell’Ospedale di Melzo: “Entri in quel corridoio per la prima volta e mente cammini guardi alla tua destra ed alla tuam sinistra.
Visi stanchi, occhi chiusi, bocche serrate o spalancate alla ricerca di vita che ti rimane o che vuoi ancora respirare e di mani che ti stringono quell’ultimo lembo di vita che ti rimane e che non vuoi lasciar sfuggire.
Entri nel reparto la prima volta e ti accorgi con sorpresa che tutto ti parla di vita, ed è vita quello che tu volontario sei chiamato a portare lì, è vita che devi avere già nel tuo cuore e che devi donare a queste persone ancora vive e che non hanno bisogno di commiserazione o parole di circostanza che possono suonare come condoglianze, come se fossero già morte.
Il sorriso, l’ascolto sereno, il tocco della mano, il semplice gesto od il semplice silenzio possono bastare.
Quando non c’è più nulla da fare c’è ancora molto da fare”.